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Leonora Carrington, icona dell’arte surrealista, ha da poco regalato un nuovo capitolo alla storia dei record dell’arte. La sua ‘Donna Gatta’, battezzata ‘Otherworldly’ per l’incanto fiabesco e mistico che permea ogni suo elemento, è stata appena venduta per la cifra stratosferica di 11,4 milioni di dollari. L’asta svoltasi all’Artnet Auctions ha quindi infranto il precedente record per una scultura dell’artista britannico-messicana.
Titolata “La Grande Dame (The Cat Woman)”, l’opera è finita sotto il martello a un prezzo ben superiore alle stime iniziali, che oscillavano tra i 5 e i 7 milioni di dollari. La cifra finale ne fa la seconda opera dell’artista più costosa mai venduta all’asta.
L’inaspettata, ma doverosa, rivalutazione del lavoro di Carrington è frutto di un rinnovato interessamento per le sue opere, che vanno oltre le mere rappresentazioni estetiche, per immergere lo spettatore in un universo fatto di simboli, misteri e interrogativi sulla natura della realtà.
La Grande Dame rappresenta uno dei momenti culminanti della produzione di Carrington. Realizzata nel 1951, la scultura è imperniata su temi che assurgono a pietra miliare all’interno dell’ouvre dell’artista: il ciclo della vita, l’affascinante mitologia celtica, egizia e messicana e, soprattutto, l’intricato mondo dell’universo femminile. Caratteristiche che, abbinati all’abilità nell’uso del legno del collaboratore José Horna, rendono l’opera un unicum nell’ambito dell’arte surrealista.
Alla cifra record si aggiunge un altro elemento di prestigio: la scultura è stata acquistata da Eduardo Costantini, noto collezionista e promotore dell’arte latinoamericana.
Risulta rilevante notare come, nonostante la recente scomparsa dell’artista, l’attenzione verso le sue opere non sembri affievolirsi. Anzi, nel pieno di un mercato dell’arte sempre più affamato di novità, la Carrington continua a riscuotere un successo smisurato, tanto da essere esposta nei più importanti musei del mondo, dal Tate Modern di Londra al Metropolitan Museum of Art di New York.
Tuttavia, la notizia della vendita record non ha mancato di sollevare qualche polemica tra i membri della famiglia Carrington e gli esperti d’arte. Al centro del dibattito vi è la questione dei lavori tardivi dell’artista: molti contestano l’autenticità delle sue sculture in bronzo, prodotte nel periodo precedente la sua morte. Una questione ancora irrisolta e che rischia di gettare ombre su un mercato dell’arte che ha sempre più fame di Carrington.
Non resta che attendere il prossimo capitolo di questa avvincente storia, nella speranza che l’arte prevalga sempre sulle controversie. Nel frattempo, ci si può consolare sapendo che La Grande Dame continuerà a sorprendere ed emozionare i fortunati visitatori delle sale espositive in cui è esposta.