“All’asta Phillips da $54.1 milioni, poche vendite eclatanti ma tanto dramma”

Spettacolare quanto inaspettata è stata la serata di martedì a New York, la quale ha visto il protagonismo della Phillips Auction, nota casa d’aste internazionale. Conosciuta per le sue vendite di arte moderna e contemporanea, la Phillips ha ospitato la sua annuale vendita del mese di novembre, che si è conclusa con un totale di 25 lotti venduti per un importo di $54.1 milioni.

Nonostante l’elevato fatturato, si sono registrate poche vendite eclatanti e al di sotto delle aspettative. Questo dato si riflette anche nella stima totale dell’asta, la quale oscillava tra 62,4 milioni e 92,3 milioni di dollari, dimostrando un calo rispetto allo stesso evento lo scorso anno, che aveva fruttato ben 154,6 milioni di dollari attraverso 56 lotti in vendita.

Le attenzioni dei collezionisti d’arte erano rivolte principalmente a un ritratto di Jean-Michel Basquiat del 1983, andato all’asta con una stima di partenza di 10 milioni di dollari. A dispetto delle attese, l’opera è stata venduta per 9,3 milioni di dollari, il che rappresenta un esito al di sotto del minimo previsto. In un contesto post-vendita particolare, da segnalare è l’intervento di un portavoce della Phillips che ha dichiarato l’asta del lotto come non valida, suscitando sorpresa tra i partecipanti e arricchendo la serata di un ulteriore tocco di inaspettato dramma.

Un momento culminante dell’asta Phillips 2024 è stato senz’altro la vendita di un’opera senza titolo di Jackson Pollock, eseguita intorno al 1948 a 15.3 milioni di dollari. Tale quadro si è guadagnato l’appellativo di artwork più costoso del lotto, superando la stima di partenza di 13 milioni. Curiosamente, l’opera era rimasta lontana dai riflettori dall’ultima visione pubblica, risalente al 1999, esibita in occasione del ritorno di Pollock al Museum of Modern Art.

Inoltre, un’altra opera che ha catturato l’attenzione dei partecipanti e griffata da uno tra i più conosciuti maestri Pop, Jeff Koons. La sua scultura “Two Ball Total Equilibrium Tank” del 1985, non ha raggiunto la stima iniziale, andando sotto il martello per un importo di 3.6 milioni di dollari. L’opera, nonostante la svendita, rimane comunque tra gli highlight dell’evento, grazie alla sua rinomata origine, essendo esposta come uno dei due prototipi realizzati dallo stesso artista.

Nonostante la mancanza di grandi colpi e la presenza di un ulteriore episodio insolito legato al ritratto di Basquiat, l’asta Phillips è riuscita comunque a creare un’atmosfera carica di tensione e dramma, dando vita a una serata indimenticabile per gli amanti dell’arte.

Questi eventi sottolineano, se mai ce ne fosse bisogno, la volatilità del mercato dell’arte contemporanea, la cui entità non risiede solo nelle cifre astronomiche delle vendite, ma anche nelle dinamiche stesse delle aste.

Guardando oltre i numeri, l’Asta Phillips 2024 riesce a trasmettere ancora una volta il fascino unico del mondo dell’arte. Nonostante gli alti e bassi, questo settore rimane infatti un pilastro centrale del panorama culturale contemporaneo e continua a sollevare interesse e passione tra i collezionisti d’arte e non solo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno