Nel 2026, Gibellina diventerà la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, celebrando un importante riconoscimento conferito dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli durante la cerimonia ufficiale presso la Sala Spadolini a Roma. Alla cerimonia erano presenti illustri figure istituzionali, come il Direttore Generale della Creatività Contemporanea Angelo Piero Cappello e la Presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, insieme ai rappresentanti delle altre quattro città finaliste – Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. Gibellina emerge vincitrice con un progetto culturale che non si limita a valorizzare la produzione artistica, ma mira a trasformare il tessuto sociale, economico e urbano attraverso l’arte.
Il progetto di Gibellina, intitolato Portami il Futuro, è un esempio di visione contemporanea che combina la tradizione con l’innovazione e la cultura con l’azione sociale. Grazie al finanziamento di un milione di euro stanziato dallo Stato, la città avrà l’opportunità di attivare un circuito artistico e culturale che spazia dall’organizzazione di mostre e festival alla riqualificazione di spazi urbani. Il piano non è semplicemente decorativo o espositivo, bensì un’occasione di riflessione collettiva su temi come lo spazio pubblico, il paesaggio e la sostenibilità.
La giuria, composta da esperti di settore, ha riconosciuto l’efficacia della proposta di Gibellina evidenziando il valore esemplare del progetto, incentrato sul ruolo sociale dell’arte e sulla cultura intesa come bene comune. Questo riconoscimento non è casuale: Gibellina, storicamente legata al fenomeno della rigenerazione urbana artistica, si distingue da decenni per essere stata teatro di un’innovazione architettonica e artistica senza precedenti. Dopo il terremoto del 1968, la ricostruzione della città è stata concepita come una grande opera d’arte a cielo aperto, dove artisti come Alberto Burri hanno realizzato monumenti emblematici come il Grande Cretto, simbolo di memoria e rinascita. Questa vocazione si è evoluta fino a diventare oggi un modello per la contemporaneità: Gibellina è al tempo stesso una “città-opera” e un luogo abitabile, un laboratorio continuo di idee che coinvolgono la cittadinanza e le nuove generazioni.
Gli aspetti che rendono unica questa nomina sono molti e vari, a partire dall’intenzione di Gibellina di includere il suo vasto patrimonio artistico in un progetto di riattivazione che richiama tanto il passato quanto il futuro. L’obiettivo della città è, infatti, quello di coniugare memoria storica e innovazione culturale, rivalutando l’arte e l’architettura come risorse attive che stimolano il dialogo e la partecipazione tra cittadini, artisti e istituzioni nazionali e internazionali. Gibellina si propone come esempio di rigenerazione culturale e sociale, in cui l’arte diventa uno strumento di integrazione e coesione sociale, capace di influenzare positivamente il territorio e la sua identità.
Il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea rappresenta anche una nuova opportunità per proiettare Gibellina nel panorama internazionale, attirando artisti, critici, curatori e appassionati da tutto il mondo, rafforzando le alleanze con istituzioni culturali e promuovendo un turismo culturale sostenibile. Non è solo una questione di estetica o di esposizione artistica: il progetto Portami il Futuro punta alla creazione di un’identità culturale e collettiva che sia in sintonia con le sfide del presente e le esigenze del futuro.
Il Ministro Giuli ha sottolineato che la nomina di Gibellina testimonia l’impegno del Governo nel valorizzare il “genio italiano” e nello stimolare una consapevolezza identitaria per tutte le città italiane. In un momento storico in cui la cultura diventa strumento essenziale per affrontare le sfide del cambiamento, l’elezione di Gibellina conferma il valore della creatività.