Sally Rooney, autrice irlandese diventata una delle voci più rilevanti della letteratura contemporanea, ha conquistato il pubblico internazionale con opere come Persone normali e Parlarne tra amici. Pubblicato in Italia da Einaudi, il suo nuovo lavoro, Intermezzo, rappresenta un’ulteriore prova del talento narrativo di Rooney e della sua capacità di trasformare storie intime in riflessioni universali
In Intermezzo, Sally Rooney esplora il tema della perdita attraverso un ritratto dei due fratelli, Peter e Ivan Koubek, entrambi impegnati in un doloroso percorso di lutto e di riscoperta personale. A differenza dei protagonisti delle opere precedenti come Persone normali e Parlarne tra amici, i personaggi di Intermezzo vivono conflitti più interiori, svelati lentamente e carichi di tensioni emotive legate ai loro legami familiari e alle sfide di una nuova fase della loro vita. La trama ruota attorno al legame problematico tra Peter, un avvocato dublinese affermato ma emotivamente distaccato, e Ivan, un giovane campione di scacchi che si trova a fare i conti con il proprio senso di inadeguatezza e solitudine. Entrambi sono messi alla prova dalla morte del padre, un evento che funge da catalizzatore, portando a galla ferite e complessi che da tempo caratterizzano il loro rapporto. Questo “intermezzo” emotivo è il terreno fertile su cui i due fratelli iniziano a confrontarsi, sospesi tra l’intimità e la distanza, e tra vecchi rancori mai espressi e un desiderio nascosto di comprensione.
Lo stile di Rooney in Intermezzo si presenta con la consueta cura per i dettagli introspettivi e le dinamiche emotive, ma è meno rapido e più riflessivo rispetto ai suoi lavori precedenti. In questa storia, Rooney enfatizza l’interiorità dei personaggi in modo unico, attraverso dialoghi lenti, quasi sospesi, in cui ogni frase sembra veicolare un significato più profondo, intriso di tensioni sottese. Come in Persone normali, in cui Rooney affronta il legame unico e complesso tra Marianne e Connell, anche in Intermezzo il legame tra Peter e Ivan diventa il centro di un racconto che esplora la vulnerabilità e l’intimità umana, seppure qui le relazioni amorose siano rappresentate in maniera più complessa e meno centrale. Le loro relazioni con figure femminili come Sylvia e Margaret, molto diverse tra loro, sottolineano la difficoltà di creare connessioni autentiche e appaganti, una caratteristica che accomuna i personaggi di Rooney in tutte le sue opere.
Rooney, nota per il suo stile lucido e minimalista, qui adotta una narrazione che si muove tra i punti di vista alternati dei due fratelli, uno stratagemma che arricchisce il quadro complessivo e crea un ritmo particolare: l’alternanza tra la razionalità quasi apatica di Peter e la sensibilità emotiva di Ivan. Le scelte stilistiche rafforzano i contrasti: Peter vive in un mondo rigidamente strutturato, quasi meccanico, dove le sue relazioni personali si svolgono tra dialoghi secchi e brevi messaggi; Ivan, al contrario, viene presentato come un giovane immerso in una riflessione emotiva continua e a tratti ossessiva. Rooney riesce a raccontare la tensione generazionale e familiare con un’intensità che, pur ricordando le sue opere precedenti, evolve verso una dimensione più intimista e introspettiva.
Un altro aspetto distintivo di Intermezzo è la rappresentazione dei legami famigliari e l’influenza della perdita. A differenza di Dove sei, mondo bello, in cui Rooney esplora la vita e l’identità di quattro giovani adulti in cerca di sé stessi e di stabilità, Intermezzo si concentra su un’esplorazione psicologica più diretta e dolorosa. Il libro pone grande enfasi sulla difficoltà del lutto e su come questo possa influenzare le scelte e i comportamenti dei personaggi, ma senza idealizzare il processo di guarigione. In Persone normali, la crescita dei protagonisti avviene anche grazie al contesto sociale e culturale che li circonda; qui, invece, la città di Dublino appare come un semplice sfondo, un luogo in cui i protagonisti sono quasi isolati e avvolti dalle loro emozioni.
Rispetto ai lavori precedenti di Rooney, Intermezzo sperimenta un formato di narrazione più tradizionale, ma con una minore attenzione al commento sociale e alla critica culturale. Se in Parlarne tra amici la storia aveva come tema centrale la critica alle convenzioni della borghesia irlandese, Intermezzo presenta una visione più privata, concentrandosi sull’esperienza umana e sulle sue difficoltà interne. Questa scelta tematica si rispecchia anche nelle tecniche utilizzate: l’attenzione ai dettagli corporei e alla materialità degli spazi privati evidenzia la vulnerabilità e l’esposizione dei protagonisti, come il confronto dei due fratelli con l’assenza paterna, che diventa quasi palpabile nelle descrizioni degli spazi abitati e dei ricordi condivisi.
In definitiva, Intermezzo rappresenta un passo avanti nella carriera di Sally Rooney. Pur mantenendo l’approccio introspettivo che l’ha resa celebre, questa storia si distanzia dalle altre opere dell’autrice per il focus meno esplicito sul sociale e più incentrato sul concetto di perdita e di trasformazione individuale. Con uno stile che continua a rifuggire l’eccesso emotivo e una struttura narrativa che privilegia l’interiorità, Rooney offre con Intermezzo un nuovo livello di intimità narrativa, consolidando il suo ruolo come una delle voci più significative della letteratura contemporanea.