Esposizioni e interventi site specific tra ville storiche e spazi contemporanei per interpretare il tema della leggerezza
Dal 15 al 22 settembre inaugura la sesta edizione del Lake Como Design Festival, l’appuntamento annuale promosso dall’associazione non profit Wonderlake Como in collaborazione con realtà e location del territorio. Il tema scelto per quest’anno è la leggerezza, un’idea caratterizzata da piú accezioni che diventa oggetto di stimolanti interpretazioni da parte degli artisti chiamati a partecipare.
La leggerezza é il fil rouge che unisce luoghi, spazi e opere, accompagnando il visitatore in un percorso ad hoc per visitare e scoprire le meraviglie del comasco attraverso gli interventi site-specific pensati per valorizzarlo. Dal centro storico alle rive del Lario, lo sguardo offerto dal festival coinvolge l’intera area per far conoscere e rendere fruibili monumenti storici, aree verdi e spazi artistici della tradizione che oggi vengono messi a disposizione della comunità e dell’arte.
Citando Italo Calvino in Lezioni Americane, la leggerezza “si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso” ed è con lo stesso spirito che l’iniziativa desidera costruire un dialogo inedito tra architettura, storia, design e arte; la contaminazione dei linguaggi e la nascita di nuove connessioni sono alla base del palinsesto di eventi studiato per questa edizione, che vede professionisti di ogni ambito confrontarsi alla ricerca di nuove prospettive e codici visivi.
“Il tema della leggerezza, che abbiamo scelto quest’anno, si può declinare in innumerevoli forme e può trovare la sua ragione d’essere in tutte le diverse forme della creatività”
(Lorenzo Butti, Direttore Artistico Lake Como Design Festival)
Come spiega l’ideatore e direttore artistico del festival, la leggerezza accomuna discipline sotto il comune denominatore della libertà, che da sempre svincola l’uomo dalle radici terrene per avvicinarsi ad altri mondi possibili. Oltre a riunire sotto un unico cappello le diverse forme di arte, il tema di quest’anno porta a riflettere sulle infinite declinazioni della materia, della forma e del contenuto delle opere, che inserite in contesti significanti e messe in relazione l’una con l’altra attivano visioni, emozioni inedite.
Le sedi delle esposizioni in programma svelano il ricco patrimonio architettonico di Como e questa edizione del festival apre al pubblico il percorso conosciuto come Chilometro della Conoscenza: 15 ettari di parco che collega ville storiche, serre, darsene e cappelle, oltre a diventare l’ambientazione prediletta per il progetto Contemporary Design Selection curato per il secondo anno da Giovanna Massoni. L’idea di affiancare oggetti derivanti dalla tradizione a esemplari di design contemporaneo, deriva dalla scelta di collegare passato e futuro, arcaico e innovazione, seguendo un iter sia ambientale che espositivo: la città che si fonde con la vegetazione del lungo lago crea un parallelismo tra un’arte innovativa, sempre alla ricerca di nuovi strumenti, e l’artigianato locale che mantiene in vita una preziosa eredità.
Contemporary Design Selection viene strutturata in tre cluster tematici che analizzano le sfaccettature del macro-tema del festival: leggerezza come sottrazione di peso materiale e concettuale, leggerezza come adattabilità, trasportabilità e agilità ed infine leggerezza come spazio di luce.
Villa del Grumello è un luogo cardine del festival: immersa nel verde ma prossima al centro cittadino, e grazie alla sua metratura e al fascino delle sue stanze tardo rinascimentali è stata scelta come venue per la mostra collettiva Lightness in progress. L’esposizione riunisce gallerie, studi di design e archivi storici in un percorso che esamina la leggerezza nella sua accezione piú ampia, dalla forma alla materia, all’interno di un contesto che desidera aprirsi al nuovo pur conservando la sua storicità e ricchezza. La darsena della villa è il punto di partenza di un percorso visivo e sensoriale che accompagna il pubblico alla scoperta del vasto spazio esterno affacciato direttamente sul lago; in questo spazio suggestivo e caratteristico viene presentata l’installazione Paesaggi d’acqua. Un museo a cielo aperto sulle sponde del Lario, a cura di Niccolò Nessi e Stefano Larotonda. La serra del Grumello sarà invece sede di panel e conferenze che vedranno studiosi e professionisti confrontarsi su tematiche attuali e stimolanti “dalle ricerche formali contemporanee di designer internazionali alle audaci sperimentazioni del razionalismo comasco passando per una serie di riflessioni sulla relazione tra materia, luce e trasparenza”.
Spostandosi verso il centro città, il Broletto medievale diventa la sede per l’allestimento site-specific The Form of Lightness: un secolo di evoluzione, studio e ricerca che dal 1924 ad oggi ha visto la sedia evolversi, da funzionale oggetto quotidiano a occasione di sperimentazione tecnica e concettuale. 28 gli esemplari in mostra, dal Bauhaus al Razionalismo i progetti esposti segnano un itinerario in cui risulta evidente come un oggetto d’arredo possa suggerire trasformazioni avanguardistiche mantenendo il suo scopo primario, ovvero quello di sostenere il peso fisico dell’essere umano; da Gio Ponti a Mario Botta, da Joe Colombo a Ludwig Mies van der Rohe la rassegna di progetti dimostra che la leggerezza “permette di ottenere un oggetto discreto, che non si impone e che rispetta l’ambiente”.
La chiesa di San Pietro in Atrio accoglie la mostra collettiva Lightness on Paper in collaborazione con la casa editrice locale Lithos, specializzata in stampe e libri d’arte: l’atmosfera mistica della chiesa sconsacrata pone in dialogo le incisioni contemporanee che interpretano il tema della luce e della leggerezza con le lastre originarie immerse in una performance sonora ispirata al gesto artigianale.
Spazio Natta, ex sede riqualificata di uffici comunali oggi diventata spazio espositivo, è la location di 8 days of Lightness dove è presentata EB WeightLight, una vera e propria performance visiva e sensoriale ideata dal duo Erlands e Bai Bai come punto di intersezione dei rispettivi progetti. L’incontro tra il fascino della lavorazione del vetro di Bai Bai e la profondità della ricerca di Erlands portano alla lettura di oggetti di collezione in chiave meditativa e intimistica: l’impatto che le opere hanno sull’osservatore danno impulsi fisici e mentali conducendo a un benessere complessivo del corpo.
La galleria svizzera Grieder Contemporary promuove due progetti paralleli nella cornice del festival posizionandosi strategicamente presso Villa Anna di Cernobbio con il progetto Weight of Illumination e presso l’associazione Borgovico 33 per la personale dell’artista Jorinde Voigt. Nel caso della mostra allestita a Villa Anna lo stile Art Nouveau fa da contraltare alle opere esposte, creando un interessante gioco di contrasti: la leggerezza è incarnata in oggetti eterei e installazioni dinamiche che sfidano la gravità degli spazi per rendere visibile «l’assenza di peso sia nella forma che nel concetto“.
L’acclamata artista tedesca presenta per la prima volta la serie Betrachtung/Contemplation (2019-2021) presso lo spazio Borgovico 33: 7 mobile ispirati alle proporzioni della serie di Fibonacci che offrono una visione di leggerezza materiale, con catene e fili intrecciati in ottone fluttuanti, ma anche concettuale in un’«esplorazione estetica della percezione e della stabilità» invitando il pubblico «a contemplare il delicato equilibrio dell’universo».
Al di fuori del circuito segnato del festival, Valerio Eliogabalo Torrisi firma un progetto che vede interventi site-specific distribuiti sul territorio come opere grafiche esposte in alcune attività commerciali o tovagliette ad hoc per l’occasione da cercare nelle diverse osterie e ristoranti del luogo: il contributo dell’artista catanese trascende dal contesto espositivo a favore della condivisione di un’intimità che contraddistingue le frasi e i pensieri tipici del suo lavoro. Conosciuto ai piú per le collaborazioni con il brand Gucci, per il quale ha creato e realizzato art wall che hanno girato le pareti di tutto il mondo, Torrisi declina il tema del festival con un approccio poetico e letterale, mantenendo un focus sulla valorizzazione degli spazi e delle realtà urbane locali.
Il festival ha pensato di offrire come esperienza aggiuntiva due attività: esclusive studio visit apriranno le porte di atelier e gallerie, mentre per gli appassionati di architettura sono visitabili itinerari che con la saggia guida di storici dell’arte e architetti alla scoperta del patrimonio razionalista comasco e della progettazione che lo ha reso un pilastro tra storia e modernità.
Per celebrare la ricchezza del territorio il LIGHT, Temporary Restaurant e Bistrot, il local pop up allestito nella serra del Grumello a cura degli chef Samuel Carugati e Elisa Raieri, che offre sette giorni di menu ad hoc pensato per risaltare i sapori locali in onore del tema principe della leggerezza, oltre che essere sede di alcuni talk del ciclo Contemporary Design Selection che si terrà nei locali della villa.
“Ogni anno ci impegniamo per proporre ai nostri visitatori un modo nuovo di guardare a queste discipline e in generale alla creatività, inserendo le esposizioni in contesti architettonici unici che possano essere essi stessi parte integrante del percorso espositivo”.
Il Lake Como Design Festival dimostra che il patrimonio italiano riesce e deve integrarsi al meglio con le iniziative del futuro, promuovendo partnership innovative che cambino le prospettive attuali in favore di una creatività condivisa e fruibile.