Una conversazione con il presidente del comitato scientifico alla scoperta dello spazio di Treviso dedicato all’arte emergente.
A Villorba, in provincia di Treviso, è da poco sorto un nuovo spazio dedicato all’arte emergente: 21Gallery.
Il progetto è frutto dell’incontro di tre imprenditori che, unendo le loro idee, hanno deciso di dare vita a una realtà a supporto dei giovani artisti.
Le seguenti parole di Cesare Biasini Selvaggi, presidente del comitato scientifico di 21Gallery e curatore della mostra inaugurale WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART visitabile fino al prossimo 30 marzo, descrivono nei dettagli il cuore pulsante, gli obiettivi e il futuro di questa nuova galleria.
Come nasce l’idea del progetto e come si distingue 21Gallery?
L’idea del progetto nasce dall’incontro di tre imprenditori provenienti da settori diversi: Davide Vanin, giovane trevigiano attivo nel settore della logistica ma soprattutto ideatore del Cantiere Art District, oggi conosciutissimo cocktail bar nato nel 2018 all’interno di una galleria d’arte; Massimiliano Mucciaccia, fondatore e titolare di Mucciaccia Gallery-Modern & Contemporary Art Gallery, con sedi a Roma, Cortina, Londra, Singapore e New York; e Alessandro Benetton, fondatore e presidente del gruppo 21 Invest nonché appassionato collezionista d’arte contemporanea che ha deciso di mobilitare energie e relazioni per favorire i giovani anche nel mondo dell’arte.
21Gallery intende valorizzare i giovani talenti nel campo delle arti visive, a partire da quelli italiani under 40. Nel contempo, la galleria sostiene ogni anno delle cause benefiche, devolvendo a questo scopo almeno il 20% degli utili. Quest’anno beneficiaria di 21Gallery sarà l’associazione veneta art4sport ONLUS, presieduta da Teresa A. Grandis e nata nel 2009 dalla storia di Bebe Vio, con l’obiettivo di promuovere lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto, per migliorare la qualità della loro vita e di conseguenza quella delle loro famiglie.
Cosa vuole rappresentare 21Gallery per il territorio? Qual è la realtà artistica che 21Gallery vuole mettere in evidenza e valorizzare?
Lo spazio vuole contribuire innanzitutto a fare rete sul territorio con tutti gli attori (artisti, spazi indipendenti, associazioni, fondazioni, gallerie, musei, imprese, ecc.) impegnati a vario titolo nel contemporaneo.
L’idea alla base di 21Gallery è uscire dagli spazi di Villorba per estendersi in spazi istituzionali e temporary shop non solo a Treviso, ma anche da Cortina a Venezia, candidandosi sia come luogo di valorizzazione dell’arte emergente italiana, sia come ponte di promozione in Veneto di quella internazionale.
Al riguardo, oltre ai fondatori, la galleria gode della consulenza di un comitato scientifico d’eccezione: Luca Borriello, direttore ricerca INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e coordinatore scientifico di Inopinatum Centro Studi sulla Creatività Urbana-Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Alberto Castelvecchi, già fondatore dell’omonima casa editrice specializzata in nuove tendenze, culture giovanili e fenomeni emergenti, oggi docente di public speaking presso l’università Luiss Guido Carli; David Alan Chipperfield, fondatore di Davide Chipperfield Architects di Londra; Ernesto Fürstenberg Fassio, manager, amministratore delegato de La Scogliera s.p.a. e vicepresidente di Banca IFIS; oltre a me.
Come il concept della galleria (artisti giovani, collegamento col territorio ecc..) si articola nello spazio espositivo scelto?
La galleria è un whitecube di oltre 300mq, in uno spazio di archeologia industriale situato all’interno di TAD (Treviso Arts District), il nuovo distretto polifunzionale di 1.500 mq. TAD coinvolge professionisti e aziende di eccellenza nei settori arti visive, food & beverage e design. TAD si articola in 6 spazi tra loro comunicanti, per una contaminazione fluida tra saperi: l’arte contemporanea con 21Gallery; uno speciality coffee, vari ristoranti e cocktail bar con Il Cantiere. Il distretto è stato recentemente completato grazie a un pop up di abbigliamento, un nuovo concept store di design con ristorante gourmet che prende il nome di Vite, le aree formative e l’hydroponic house.
L’ampia metratura delle sale di 21Gallery ci consentirà di ospitare, oltre alle mostre, workshop e talk. Il primo in programma prevede a febbraio la mia intervista ad Andrea Concas, appassionato, innovatore, curioso, talvolta visionario, ogni giorno parla di Arte e Innovazione come Art Entrepreneur, divulgatore, autore docente e key note speaker.
La mostra di apertura è WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART da lei curata. Qual è il tema conduttore di questo progetto espositivo?
WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART individua una selezione di ventisei artisti che hanno impiegato le attitudini maturate nello spazio urbano concepito come soggetto e superficie di lavoro (i principi visuali e tecnici, le strutture spaziali, la specificità estetica del fuori luogo, l’etica comunitaria della strada) in quanto premessa da non occultare.
Per sviluppare poi riflessioni e pratiche originali, tecniche e stili anche molto lontani gli uni dagli altri, che contribuiscono a una nuova e singolare linea internazionale dell’arte contemporanea, dalla pittura alla scultura, dalla figurazione all’astrazione, dall’installazione alla fotografia, dalla performance alla videoarte.
Quindi il progetto espositivo intende presentare gli artisti individuati e selezionati: 2501, Alberonero, Roberto Alfano, Giorgio Bartocci, Gonzalo Borondo, BR1, Jerico Cabrera, Edoardo Caimi, CANEMORTO, Matteo Ceretto Castigliano (CT), Roberto Ciredz, Alessandro Cripsta, El Gato Chimney, Oliviero Fiorenzi, GeometricBang, Guerrilla Spam, Hardchitepture, Greg Jager, Ligama, Moneyless, Domenico Romeo, Sbagliato, STEN • LEX, Francesco Tosini, Daniele Tozzi e UNO, in quanto “artisti contemporanei” tout court. Qualsiasi altra etichetta sarebbe ambigua, riduttiva e comunque errata.
Cover Photo Credits: Alessandro Cripsta, Courtesy 21Gallery