Qualche noto giovane artista ha confidato ad Artsy le sue soluzioni per affrontare lo stress e non cadere in una crisi creativa.
Fare gli artisti non è certo una passeggiata. Soprattutto se si è agli esordi. Tra le poche risorse a disposizione, le crisi di creatività e le gallerie sempre più selettive il percorso dell’artista può diventare una vera e propria sfida con se stessi. Insomma, ogni artista agli esordi (e non solo) lo sa bene: lo stress è sempre in agguato. Noi nel nostro piccolo abbiamo cercato con alcuni nostri articoli, vedi Come presentarsi ad una galleria (ed iniziare ad esporre) e Le migliori residenze d’artista in Italia, di dare qualche tips ed informazione per affrontare il vostro arduo periodo d’esordio sul mondo dell’arte. Per quel che riguarda i giovani artisti e lo stress, altra tematica tanto attuale quanto importante, abbiamo trovato alcune interessanti “confessioni” di giovani artisti in fase di crescita, rilasciate al magazine di Artsy (trovate il link dell’articolo a fondo pagina). Come affrontano (o hanno affrontato) lo stress giovani artisti che ce la stanno facendo?
Diciamocelo: le preoccupazioni che stressano i giovani artisti sono all’incirca le stesse della maggior parte dei giovani (e meno giovani) del pianeta. Pagare l’affitto, relazioni sentimentali instabili, questioni famigliari o di salute… insomma, chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, tutte queste fonti di stress, per quel che riguarda il caso specifico dell’artista, sono spesso causa delle famose crisi creative che impediscono di concentrarsi sul lavoro in atelier e produrre la propria arte. Nessuna psicologia spiccia: è quello che racconta chi del settore (arte). Alcuni giovani ma molto noti artisti della scena internazionale hanno raccontato come affrontano lo stress per riuscire a continuare a lavorare e produrre.
La musica pare essere una soluzione molto comune per ritrovare il giusto stimolo e non lasciarsi trascinare in un’oblio di stress ed improduttività. C’è chi ascolta Jazz e chi RnB, conta poco. Quel che importa è lasciarsi coinvolgere e ritrovare la creatività perduta. In secondo luogo, chiudersi in studio potrebbe essere la scelta sbagliata per ritrovare la concentrazione e smettere di pensare alle preoccupazioni. John Edmonds, ad esempio, ha raccontato ad Artsy di quanto sia per lui importante uscire dal suo atelier e fare due chiacchiere con il negoziante all’angolo, prima di rimettersi al lavoro. Camminare, camminare e camminare. Le lunghe passeggiate accomunano questi giovani e promettenti artisti. Niente bicicletta: specialmente se si vive in una grande metropoli, muoversi senza la paura di essere investiti da un autobus pare decisamente più salutare (anche per la mente). Nuotare. Anche qui sembra scontato. Ma la potenza dell’acqua e del nuoto non è da sottovalutare. Ed infatti accomuna più di un artista. Tra gli altri l’artista Brendan Lynch, residente a Los Angeles. Dopo aver fatto tutto questo movimento rientrare in studio diventa di vitale importanza. Ma non dovete necessariamente farlo da soli. Portatevi un amico, raccontategli i vostri progetti e mostrategli i vostri lavori. O organizzate una bevuta in atelier con un gruppo di amici, fategli vedere le opere, sentite i loro pareri. Aprire le porte del vostro studio potrebbe esservi di grande aiuto per ritrovare la creatività perduta e combattere lo stress.
Leggi l’articolo su Artsy – Artists Share Their Rituals for Dealing with Stress
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