La cucina contemporanea è una forma d’arte?

Nel panorama artistico contemporaneo, da decenni aperto a nuovi orizzonti sensoriali, ha ancora senso escludere la cucina sperimentale da questa realtà? Un piatto è o non è l’esito di un processo creativo?

La serie prodotta da Netflix Chef’s Table è uno sguardo unico sulla vita, sulle passioni e sul talento dei grandi chef contemporanei.

La cucina sperimentale e concettuale contemporanea è da considerarsi come forma d’arte? Per cercare di argomentare questo dibattito che da anni divide l’opinione tra scettici e favorevoli, è utile partire dalla definizione dei due elementi in questione. Cosa non semplice perché, come dichiarò nel ‘97 al New York Times l’ex direttore del MoMA William Rubin, “non esiste una singola definizione d’arte”. Possiamo tuttavia rifarci a quella generalmente accettata diffusa dall’ Oxford English Dictionary, che afferma che l’arte è “l’espressione o applicazione della abilità creative e dell’immaginazione degli esseri umani, nella produzione di opere principalmente apprezzate per la loro bellezza e forza emotiva.”
Parlando di cucina sperimentale contemporanea ci riferiamo invece a quella branchia della gastronomia che “indaga i limiti dell’arte culinaria, sperimentando nuove cotture, nuovi accostamenti, nuove presentazioni, applicando in cucina ogni genere di esperienza per sintetizzare nuove sensazioni, nuovi sapori” (fonte tigulliovino.it)

 

Da queste due definizioni prese in esame, ci paiono evidenti i punti di contatto tra i due universi in questione. In entrambi i casi si parla di creatività, sperimentazione, sensazioni, gusto e bellezza. Per fare un esempio più chiaro, la produzione di un piatto di cucina sperimentale contemporanea può essere frutto dell’applicazione della creatività e dell’immaginazione di uno chef tanto quanto la produzione di un’opera lo è di quelle di un artista. A rafforzare questa tesi è la stessa differenza tra cucina contemporanea e cucina tradizionale: se quest’ultima pone l’accento sul gusto e sulla genuinità dei prodotti, la cucina contemporanea aggiunge elementi di uguale importanza come l’impatto estetico di un piatto e ancor di più la forza emotiva che riesce a trasmettere assaggiandolo. Uno dei celebri piatti dello Chef italiano più apprezzato del mondo, Massimo Bottura, ad esempio è la sua lasagna. In molte interviste racconta del processo creativo che ha portato alla creazione di quella ricetta, sempre guidato da un unico scopo: ricreare quella sensazione che si provava da bambini rubando l’angolino bruciacchiato della teglia di lasagne. La sua creatività si è concentrata sul ripescare ricordi e ritrovare sensazioni piuttosto che sul creare una lasagna degna del suo nome. C’è tutta una ricerca, una ritualità, un coinvolgimento, che traspare molto chiaramente da questo video prodotto dal New York Times.

Allo stesso modo un artista cerca attraverso le sue opere il coinvolgimento dello spettatore e non un semplice appagamento visivo. La cucina contemporanea sperimenta e innova, come si sperimenta e si innova in un atelier. Convinti che gli sforzi della cucina contemporanea siano volti a portare in un piatto non semplicemente buon cibo ma una vera e propria esperienza gastronomica frutto di ricerca e sforzi creativi, abbiamo elencato quelli che sono per noi i 5 fondamentali punti di contatto tra cucina contemporanea e arte.

La cucina contemporanea, come l’arte, è fatta di ricerca e di idee.
Il piatto è l’esito di un processo creativo. Proprio come l’arte, la cucina contemporanea si pone l’obiettivo di trasformare l’invisibile in visibile, di alterare la materia attraverso un’idea, un’intuizione, una riflessione, per produrre un’opera, un piatto.

La cucina contemporanea, come l’arte, è associata ai sensi.
In un panorama artistico fatto anche di performance sonore, di opere d’arte da annusare o da toccare, ormai da decenni aperto a nuovi orizzonti sensoriali, ha davvero senso escludere il gusto?

La cucina contemporanea, come l’arte, è uno strumento volto a rievocare emozioni.
La cucina contemporanea concettuale non si occupa di sfamare, ma di produrre emozioni attraverso la stimolazione dei sensi. Di rievocare ricordi. Allo stesso modo l’arte contemporanea non ha la funzione di abbellire un ambiente, ma di stimolare l’osservatore.

La cucina contemporanea, come l’arte, affonda le sue radici nella tradizione.
Qualunque artista affonda le sue radici nelle tradizioni. La storia e il passato sono la vera linfa che alimenta il processo creativo di un artista. Allo stesso modo la cucina contemporanea affonda le proprie basi nella cucina tradizionale, ponendosi l’obiettivo di innovare.

Un piatto non perdura nel tempo, così come molte opere d’arte contemporanea.
Quello della non permanenza di un piatto è stato a lungo il cavallo di battaglia degli scettici dell’associazione arte-cucina. Una volta mangiato il piatto sparisce. Il gusto dura poco. Nell’era delle performance e delle opere deperibili, ha davvero ancora senso appellarsi a questo?

 

Un post condiviso da Alex Atala (@alexatala) in data:

Il concetto di arte è mutato nel tempo, adattandosi alle diverse società e alle diverse epoche, diventandone lo specchio. Di conseguenza, anche la valutazione di cosa faccia parte dell’arte o meno non può che essere cambiata. È innegabile che in passato l’arte e la cucina fossero universi ben distinti, lontani. Innegabile anche che l’evoluzione di questi due mondi li abbia portati oggi ad essere più vicini che mai. Ma la cucina contemporanea si è avvicinata così tanto all’arte da diventarne parte? Ha ancora senso, oggi, tenere separare le due cose? Non contenti della nostra sola opinione abbiamo deciso di chiedere l’opinione alla nostra community, composta da persone amanti dell’arte ed interessate ad approfondirne gli aspetti. L’opinione si è naturalmente divisa tra favorevoli e contrari. Chi ha affermato che essendo la cucina un’esperienza sensoriale, è certamente anche una forma d’arte. Tesi che mette in luce uno dei punti da noi posti in esame. Chi invece ha sostenuto che la cucina, come l’architettura, “contiene” arte senza esserlo. Un’opinione senza dubbio interessante, che meriterebbe di essere approfondita. Ed ancora, chi ha detto che la realizzazione del piatto è artistica, ma la cucina non è arte, e chi che tutto dipende da quello che ognuno vuole che sia l’arte. Insomma, il gomitolo non è certo stato districato, ma ne sono emersi tanti spunti di riflessione interessanti. Per quanto non è ancora chiaro ai più se la cucina contemporanea sia arte o meno, una cosa ci sentiamo di affermarla: un piatto può essere espressione d’arte.

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