Ad Atene “Il Sogno del Mito Quotidiano”di Andrea Pinchi

Il 24 maggio inaugura ad Atene una mostra molto particolare che resterà aperta al pubblico fino al 21 giugno. L’Istituto Italiano di Cultura di Atene ospita l’esposizione personale di Andrea Pinchi, intitolata “Il sogno del mito quotidiano”. Curata da Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, la mostra rappresenta una nuova tappa nell’evoluzione artistica di Pinchi,  noto per un linguaggio pittorico che fonde elementi astratti con accenni figurativi.

La mostra si compone di diciotto tele, ognuna realizzata utilizzando tecniche miste che combinano la pittura acrilica con inserti di pelle provenienti da organi musicali antichi. Quest’ultimo dettaglio non è casuale: Andrea Pinchi proviene da una famiglia di storici costruttori di organi musicali e questo retaggio emerge con forza nel suo approccio alla materia e alla forma. L’introduzione di elementi figurativi nelle opere di Pinchi, pur mantenendo un’impronta decisamente astratta, crea un dialogo visivo che invita gli spettatori a riflettere sul rapporto tra la realtà quotidiana e il mondo dei sogni e dei miti. Le opere esposte ad Atene sono state realizzate appositamente per questa occasione e mostrano una maturazione stilistica dell’artista, che qui esplora la coesistenza di dimensioni cosmiche e microcosmiche attraverso un “ragionamento squisitamente deduttivo”, come sottolinea la curatrice nel testo critico dell’esposizione.

L’elemento onirico, che ha sempre giocato un ruolo centrale nell’arte di Pinchi, si esprime con particolare intensità in questo ciclo di lavori. I sogni, interpretati da Aristotele come immagini prodotte da cause fisiologiche e non come messaggi dall’aldilà, vengono qui rappresentati come visioni che trasformano l’esperienza quotidiana in scenari mitologici. Attraverso la sua arte, Pinchi ci invita a considerare come il processo di sognare modelli la nostra percezione della realtà e, al contempo, come la realtà possa essere elevata al rango di mito attraverso la pratica artistica.”In ‘Il sogno del mito quotidiano’, Pinchi si avvicina in maniera unica al racconto del reale,” scrive Nidiaci. Le forme rappresentate sulle tele, benché astratte, sono radicate in una precisa “decodificazione”.

Questo approccio rende le opere di Pinchi particolarmente affascinanti, in quanto si situano in quel confine sfumato tra l’immaginazione e il mondo materiale. Per tutti coloro che sono appassionati di arte contemporanea e di riflessioni filosofiche legate alla pittura, la visita a questa mostra offre l’opportunità di vedere come un artista moderno riesca a dialogare con le grandi questioni del nostro tempo, utilizzando un linguaggio universale come quello dell’arte.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno