Uno dei più famosi AI e Data Artist, Refik Anadol, tramite il suo studio ha annunciato l’apertura di Dataland, il primo museo al mondo dedicato alle arti dell’intelligenza artificiale (AI), previsto per il 2025. Situato nel complesso The Grand LA nel cuore del distretto artistico di Los Angeles, questo innovativo museo offrirà una piattaforma unica che unisce arte, scienza e tecnologia, con l’obiettivo di esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale in un contesto artistico e culturale.
Dataland, progettato in collaborazione con lo studio di architettura Gensler e il consulente di sviluppo sostenibile Arup, sarà una struttura immersiva che offrirà esperienze sensoriali senza precedenti grazie all’uso delle più avanzate tecnologie di visualizzazione e apprendimento automatico. La scelta della location non è casuale: il museo sarà situato a pochi passi da istituzioni culturali come il MOCA (Museum of Contemporary Art), il Broad Museum e la Walt Disney Concert Hall, anch’essa progettata da Frank Gehry.
Refik Anadol, co-fondatore dello studio e celebre per le sue installazioni basate sui dati, ha spiegato che il museo rappresenterà una nuova frontiera per l’arte, fondendo l’immaginazione umana con l’intelligenza artificiale. Dataland non sarà solo uno spazio fisico, ma anche un repository pubblico per grandi set di dati focalizzati sulla natura e una piattaforma educativa accessibile online. L’obiettivo è creare un museo che ridefinisca il concetto di esperienza museale, utilizzando l’intelligenza artificiale non solo come strumento, ma come parte integrante del processo creativo
Le esposizioni inaugurali di Dataland includeranno il “Large Nature Model”, il primo modello di intelligenza artificiale open source basato esclusivamente su dati naturali. Questo modello rappresenta un esempio dell’approccio di Anadol, che utilizza l’IA per creare arte basata su enormi quantità di dati, trasformandoli in esperienze visive e immersive. Precedenti installazioni dello studio, come “Machine Hallucinations” al The Sphere di Las Vegas e “Living Architecture” sulla Casa Batlló di Antoni Gaudí a Barcellona, hanno dimostrato la capacità di Anadol di integrare tecnologia e arte in contesti architettonici e culturali pubblici.
L’apertura di Dataland segna un momento significativo nella carriera di Anadol, che ha dedicato gran parte della sua vita professionale a esplorare le intersezioni tra arte e tecnologia. Anadol, che si è trasferito a Los Angeles nel 2012 per frequentare un programma di specializzazione in Design Media Arts all’Università della California, ha spiegato che Dataland realizza uno dei suoi sogni più grandi: creare un museo che fonda l’intelligenza umana e artificiale in una delle città più futuristiche e culturalmente influenti del mondo.
Per alimentare il museo e le tecnologie AI utilizzate, Dataland collaborerà con Google per sfruttare un parco energetico sostenibile in Oregon, riducendo l’impatto ambientale nonostante i ritmi di elaborazione più lenti. La priorità, spiega l’artista, non è la velocità o la novità, ma l’etica e la correttezza
Dataland non sarà solo un museo, ma un catalizzatore per la collaborazione tra artisti, scienziati e ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale. Offrirà un luogo in cui le tecnologie emergenti e le nuove forme d’arte potranno essere esplorate e comprese dal pubblico, ridefinendo il modo in cui interagiamo con l’arte e la tecnologia nel XXI secolo. Il progetto è destinato a influenzare profondamente il panorama culturale globale, rappresentando un nuovo paradigma per i musei e le istituzioni culturali in generale.