Le nuove gallerie: The Nomadic Art Gallery

Un nuovo modello di galleria in continuo cambiamento con un costante dialogo tra artisti e pubblici diversi fra loro.

Nata da un’idea di Arthur Buerms e della sua partner Gie nel 2020, The Nomadic Art Gallery nasce come spazio itinerante per la ricerca artistica contemporanea, con l’obiettivo di far luce sulle realtà artistiche sotto rappresentate, sviluppato poi in una galleria dalla natura nomade e transitoria.

L’idea di Arthur e Gie è quella di rappresentare concretamente la natura mutevole dell’arte, con un progetto curatoriale capace di evolversi insieme ai contesti e ai pubblici con cui si confronta.

La storia del progetto si divide in fasi.

Tutto inizia con un camper personalizzato, su cui i due ideatori si spostano per condurre ricerche sul campo riguardo le realtà artistiche rimaste ai confini dell’arte e per proporre progetti di arte pubblica: un modello dal carattere fortemente nomadico.

Decisivo l’incontro con il collezionista d’arte di Auckland Kent Gardner, fiduciario della Arts Foundation te Tumu Toi di Aotearoa. Molto interessato al progetto e intento a sostenerlo, Gardner propone ai due ricercatori nomadi di creare per lui una collezione d’arte neozelandese che comprendesse opere di artisti poco conosciuti.

Il camper, così, si trasforma in una galleria d’arte mobile in cui Arthur e Gie vivono ed espongono per un anno: un totale di sedici mostre, sette luoghi, 36mila chilometri percorsi in Nuova Zelanda e oltre 200 artisti coinvolti.

The Nomadic Art Gallery courtesy of The Nomadic Art Gallery website

Una fase che segna l’inizio di una nuova vita per The Nomadic Art Gallery, che si avvicina al pubblico europeo.

Pur non alterandone la natura nomade e transitoria, i due ideatori scelgono di dare al progetto curatoriale una casa, uno spazio espositivo a Lovanio in Belgio, che intende promuovere l’arte neozelandese in Europa, per un dialogo tra artisti e pubblici in continua trasformazione.

Un fitto programma di mostre anima lo spazio della Nomadic Art Gallery, sia quello fisico che quello online: la piattaforma accessibile dal sito web che mira a raggiungere invece un pubblico internazionale.

La collettiva di artisti neozelandesi affermati ed emergenti Hop Hip sarà visitabile fino al 19 novembre 2021 e vedrà il coinvolgimento di autori come Philip Trusttum, Ahsin Ahsin, Marcus Hipa e Kim Pieters, in dialogo con lo scultore belga Dany Tulkens.

Something Possible sarà invece fruibile online fino al 5 dicembre 2021: un’analisi del lavoro dell’artista multimediale neozelandese Kim Pieters.

Autonoma, coraggiosa e assolutamente non tradizionale, la galleria cerca di riscoprire la dimensione più pura e genuina dell’arte, tra processo, ricerca e scoperta.

Un nuovo e influente modello di galleria in continuo cambiamento, ma che mantiene costante un dialogo coinvolgente tra artisti e pubblici diversi fra loro.

Cover Photo Credits: Arthur Buerms e Gie, The Nomadic Art Gallery, courtesy of The Nomadic Art Gallery website

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno