Si aggiudicano il podio della terza edizione del premio Alessandra Ferrini, Silvia Rosi e Namsal Siedlecki
A partire da questo mese le opere site-specific realizzate dai tre finalisti del MAXXI Bulgari Prize 2022 saranno esposte nelle sale del Maxxi, in attesa del decreto della giuria che annuncerà il vincitore a ottobre. Alessandra Ferrini, Silvia Rosi e Namsal Siedlecki sono stati individuati tra una rosa di candidati presentati da un pool di critici e curatori italiani e selezionati da una giuria internazionale.
Il premio MAXXI Bulgari
Questa è la terza edizione del premio nato come Premio per la Giovane Arte, nel 2000. Un palcoscenico che ha lanciato artisti contemporanei italiani di successo e – da sempre – un’occasione per il Maxxi di ampliare la sua collezione permanente dando risalto ai giovani talenti dell’arte.
La collaborazione tra Maxxi e Bulgari è nata nel 2014 con la mostra “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968” e si è consolidata nel tempo grazie alla condivisione di valori come creatività, innovazione e sperimentazione. Un esempio di simbiosi tra il settore pubblico e quello privato in nome del supporto alla cultura. Il museo premierà il vincitore con l’acquisto della sua opera.
I finalisti del MAXXI Bulgari Prize 2022
Alessandra Ferrini è un’artista, ricercatrice ed educatrice. Nel suo lavoro tratta il tema del retaggio fascista e coloniale italiano con una prospettiva sull’attualità dei rapporti tra Italia e Mediterraneo, dell’identità nazionale e delle politiche estere italiane.
“Gaddafi in Rome: Notes for a Film” è un’opera che nasce da un progetto di ricerca testuale sul clamore mediatico che ha circondato la visita del leader libico a Roma nel 2009. Una critica molto attuale della stampa italiana e di come lo Stato ha occultato ai cittadini la verità sulle sue responsabilità coloniali.
Silvia Rosi è un’artista e fotografa italo-togolese. Le sue opere utilizzano una combinazione di fotografia, immagini in movimento e frammenti testuali per dare vita a ritratti e autoritratti che parlano della sua storia. In particolare, del rapporto con la sua eredità togolese e dei percorsi migratori che l’hanno portata a nascere in Italia.
“Teacher Don’t Teach me Nonsense” è una riflessione sull’identità veicolata dal linguaggio. Un contrasto tra la lingua madre e la lingua del paese di destinazione che caratterizza il percorso personale dell’artista e di molte persone che come lei hanno alle spalle la realtà dei processi migratori.
Namsal Siedlecki è un’artista e, principalmente, scultore di origine statunitense che vive e lavora in Italia. Il suo lavoro si concentra sulla manipolazione ed evoluzione della materia. La sua produzione è caratterizzata dalla sperimentazione con diversi materiali come metalli, vetro, cera e cuoio.
“Nuovo vuoto” è un lavoro che parte dallo studio della materia e il suo potenziale antropologico nel raccontare storie sull’umanità quando è plasmata dall’uomo. Un percorso circolare che parla di natura, materia e specie umana.
La mostra dei finalisti è stata curata da Giulia Ferracci. Nelle sue stesse parole, questa edizione del premio si può considerare un altro passo nella contemporaneità dell’arte che anticipa di poco le correnti future.
Le visite sono aperte a partire dal 24 giugno 2022.