Dopo la sua morte, l’architetta e designer iraniana ha lasciato molti progetti incompiuti che ora stanno per essere completati.
Zaha Hadid, architetta e design irachena di fama mondiale, Premio Pritzker nel 2004 e il Premio Stirling nel 2010 e nel 2011, alla sua morte – avvenuta 5 anni fa – ha lasciato incompiuti numerosi progetti, che oggi stanno per essere completati.
Di recente, si è conclusa la costruzione del Grand Théatre de Rabat in Marocco, e nel 2022 saranno inaugurati tre nuovi edifici: la stazione della metropolitana King Abdullah Financial District a Riyadh, in Arabia Saudita, il quartier generale di Bee’ah negli Emirati Arabi Uniti e la Banca centrale dell’Iraq.
L’aspetto futuristico delle sue strutture ha avvicinato, soprattutto negli ultimi anni della sua carriera, l’interesse dei funzionari e reali arabi, che riconoscono nelle sue idee la possibilità di trasformare la città in una metropoli fuori dal tempo, un tempo che deve ancora avvenire.
Per l’architetta dalle origini Mediorientali, (Baghdad) i lavori ideati per la sua terra le avevano dato l’opportunità di riconnettersi con ciò che aveva lasciato negli anni ‘70, quando era partita per il Regno Unito per studiare architettura.
Tutti i progetti da lei realizzati sono carismatici, all’avanguardia, dalle forme accattivanti e fluenti, con linee sinuose: ricordano quasi la calligrafia araba e senza dubbio in ogni sua creazione è ben visibile la sua cifra stilistica.
Cover Photo Credits: Zaha Hadid, 1950 – 2016. Courtesy Zaha Hadid Architects