Isorropia Homegallery presenta alla Cittadella degli Archivi di Milano “Cosmopolita” mostra che indaga il ritratto come mezzo espressivo contemporaneo.
Dal 12 aprile al 7 maggio 2023 apre al pubblico la mostra collettiva “COSMOPOLITA”, ideata e organizzata da Isorropia Homegallery presso la Cittadella degli Archivi di Milano.
LA CITTADELLA DEGLI ARCHIVI
La Cittadella degli Archivi di Milano è un polo archivistico meccanizzato che ospita documenti del comune di Milano.Sito in zona Niguarda, custodisce oltre 2,5 milioni di pratiche e fascicoli di interesse storico, sociologico, culturale e amministrativo prodotti da enti pubblici e privati, nonché decine di migliaia di pratiche prodotte dagli uffici comunali ogni anno. Con una capienza di circa 70 km lineari, la Cittadella degli Archivi è uno degli archivi meccanizzati più grandi d’Europa. Attraverso l’utilizzo di una sofisticata e moderna tecnologia la Cittadella ha dato inizio a un processo di dematerializzazione dei documenti al fine di garantire una preservazione migliore rispetto al supporto cartaceo e un accesso più diretto alla consultazione.
In un processo di riqualificazione, la Cittadella avvia la produzione di una serie di mostre e opere artistiche basate sul patrimonio documentale in proprio possesso.
IL PROGETTO
Il progetto espositivo riunisce 23 opere di nove artisti contemporanei, tra cui tre artisti russi: Dimitris Angelopoulos, Taisia Korotkova, Dodo Marzipano, Nikos Moschos, Victor Pastor, Achilleas Pistonis, Maria Pogorzhelskaya, Alexander Pogorzhelsky e Chantal Van Houten che avviano un dialogo sul ritratto, dando la possibilità all’osservatore di riflettere su questo particolare tipo di raffigurazione contemporanea e sulla concezione della figura umana.
Una evidente dichiarazione, ancora una volta, di come questo genere non è mai tramontato nella storia dell’arte.
Ci si interroga spesso sul ritratto. La mostra vuole fare riflettore lo spettatore sulle ragioni del suo eterno fascino. L’artista che decide di dipingere un ritratto si misura costantemente con le insidie della propria coscienza e con i maestri del passato, desiderando lasciare una traccia socioculturale di quell’esatto momento.
In occasione della mostra è stato scritto un testo critico di Bohdan Stupak, giovane curatore ucraino.
LE OPERE IN MOSTRA
Guardando alle opere degli artisti selezionati da Isorropia Homegallery, seppur tutti rivolti ad una tendenza figurativa, su ognuno prevale un interesse differente.
Alexander Pogorzhelsky
Negli sketch a matita di Alexander Pogorzhelsky, facenti parte della serie Forgotten Ancestors, prevalgono i costumi della tradizione, un percorso di attrazione teatrale, dalle diversità e dalle somiglianze degli abiti che si tramandano di generazione in generazione insieme ai costumi e ai rituali.
Taisia Korotkova
Se l’immaginario di Pogorzhelsky è strettamente legato alle tradizioni del costume, quello di Taisia Korotkova è una messa a fuoco su un futuro non così lontano. La raffigurazione di uomini-macchine nasce dall’idea di definire il l’atteggiamento umano nei confronti dello sviluppo che ha preso piede in questa epoca.
Maria Pogorzhelskaya
Le opere di Maria Pogorzhelskaya danno la conferma della gioia di vivere tramite gesti semplici come quello di prendersi cura di sé, una pittura quasi abbozzata, dove i soggetti si sentono liberi nei loro spazi perché non sanno di essere visti.
Dodo Marzipano
La gioia diventa festa attraverso una vibrante palette di colori pastello nelle opere di Dodo Marzipano. Qui stravaganza ed elementi “vintage” si fondono per creare scene nostalgiche di legami umani.
Victor Pastor
I toni cambiano e lasciano spazio ad una riflessione più sociale e politica nelle tele dell’artista spagnolo Victor Pastor che mostrano gruppi di persone riunite, dove un essere prevale su tutti. È una denuncia sulla manipolazione che si subisce da chi sta in cima, da un’educazione alla vita che in fondo giova a pochi eletti.
Chantal Van Houten
“Le trappole per quanto vengano imposte dall’alto a volte senza accorgercene ce le imponiamo noi stessi, pensiamo alla perfezione dell’immagine che vogliamo dare agli altri di noi stessi”. È qui che la pittrice Chantal Van Houten focalizza il suo lavoro.
Achilleas Pistonis
Achilleas Pistonis riesce a fare cadere, tramite il suo linguaggio pittorico, le maschere. La sua pittura dà un’esclusiva espressione antropocentrica della figura umana, combinata a un realismo con simboli fatti propri, presi da un repertorio di esperienze personali.
Nikos Moschos
Sulle emozioni indaga anche Nikos Moschos che si ispira al tipo di legami che si creano attraverso relazioni complicate che a volte sfociano nella tossicità.
Dimitris Angelopoulos
Più pensierosa è la pennellata dell’artista Dimitris Angelopoulos. Dichiara: “Dò un aspetto più astratto, ingenua rappresentazione sia alla figura, sia alla natura che la circonda, con elementi di fantasia che ricordano un’immagine da sogno, nascondendo le mie emozioni e dando allo spettatore l’opportunità di crearne proprie”.