Retinal Rivalry di Cyprien Gaillard, ovvero come trasformare il cinema in scultura

Cyprien Gaillard arriva alle OGR Torino con la sua nuova opera Retinal Rivalry, un’installazione video che rielabora il linguaggio del cinema stereoscopico trasformandolo in un’esperienza visiva e scultorea. A cura di Samuele Piazza, la mostra sarà ospitata nel Binario 1 delle ex Officine Grandi Riparazioni dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, con un’esclusiva soirée inaugurale il 1° novembre dalle 19 alle 23, durante la Torino Art Week. Commissionata da OGR Torino e co-prodotta con Fondation Beyeler, Haus der Kunst München, il Ministero della Cultura francese, Medienboard Berlin-Brandenburg, Sprüth Magers e Gladstone Gallery, quest’opera arriva in città dopo la presentazione alla Fondazione Beyeler di Basilea, dove è stata mostrata nella Summer Exhibition.

La visione stereoscopica, tradizionalmente legata al 3D, viene spesso liquidata come effetto accessorio, destinato al solo spettacolo. Gaillard ribalta questo approccio per trasformare il 3D in una tecnica che re-immagina la scultura attraverso il cinema, riportando questo linguaggio alla sua funzione immersiva originaria. È lo stesso Sergei Eisenstein che vedeva nella stereoscopia il “cinema del futuro”, capace di estendere l’immagine nello spazio reale, “risucchiando” lo spettatore e coinvolgendolo in modo nuovo e più diretto rispetto al cinema convenzionale. Partendo da queste premesse, Gaillard dà vita a un lavoro che riflette sul fenomeno della “rivalità retinica”, un’illusione ottica in cui il cervello percepisce immagini contrastanti alternandole, anziché unirle. Questa ambiguità percettiva diventa qui metafora del dualismo e delle contraddizioni che attraversano lo spazio pubblico e urbano.

Cyprien Gaillard Retinal Rivalry 2024 Installation view at OGR Torino Courtesy OGR Torino Ph Andrea Rossetti for OGR Torino

Nella sua esplorazione, Gaillard ci guida attraverso una sequenza di paesaggi urbani e simbolici della Germania, catturati in modo iper-dettagliato e girati con tecniche avanzate in 4K per amplificare ogni singolo particolare visivo. Tra i luoghi emblematici presenti, l’artista ritrae il celebre Oktoberfest, ma anche le rovine romane di Colonia scoperte sotto un parcheggio anni ‘70, o ancora un Burger King ospitato all’interno di una vecchia sottostazione elettrica di Norimberga, luogo di raduni nazisti. Un altro punto simbolico è il paesaggio della Bastei, nella regione montana della Svizzera Sassone, reso famoso da artisti romantici come Caspar David Friedrich. Gaillard include anche riferimenti inaspettati e contemporanei, come una statua di Orlande de Lassus, compositore rinascimentale, divenuta un memoriale improvvisato a Michael Jackson a Monaco di Baviera, e un netsuke giapponese che raffigura un commerciante olandese del XVII secolo, simbolo di una memoria che si ibrida nel tempo e nello spazio.

Il viaggio all’interno di Retinal Rivalry è al contempo concreto e spirituale, uno spostamento che supera i confini fisici per entrare nella percezione stessa del pubblico. Con l’uso di immagini iper-reali, l’opera porta il visitatore a riconsiderare la propria relazione con lo spazio circostante, in particolare con quegli elementi dell’ambiente urbano che solitamente restano ai margini dell’attenzione. Qui ogni dettaglio trascurato diventa protagonista, rivelando l’assurdità nascosta nei paesaggi quotidiani e nelle tracce storiche che convivono nei centri urbani.

OGR Torino Cyprien Gaillard Retinal Rivalry Andrea Rossetti for OGR Torino

Gaillard arricchisce l’opera con una colonna sonora altrettanto suggestiva e complessa, concepita per accompagnare le immagini e intensificare la percezione straniante del pubblico. La soundtrack nasce da una rielaborazione di suoni e fonti disparate, inclusi brani di musica giavanese e registrazioni sul campo tratte dagli archivi dell’UNESCO, che creano un ritmo sospeso e misterioso. Un elemento particolare della composizione è dato da un piccolo organo trovato per le strade di Weimar in omaggio a Johann Sebastian Bach, suonato da una gamba rotta, che diventa simbolo di una memoria sonora frammentata ma penetrante.

Retinal Rivalry si sviluppa così come una sequenza visiva e sonora in cui la presenza tangibile delle immagini, sospesa tra realtà e illusione, trasforma lo spazio espositivo in una “scultura di luce”. Gaillard abbandona qualsiasi narrativa convenzionale per offrire una visione libera, pura, una lucida allucinazione che è allo stesso tempo personale e collettiva. Il pubblico è invitato a immergersi in un viaggio oltre lo schermo, attraversando una storia inedita dell’Europa contemporanea, dove il visibile si scontra con l’invisibile, rivelando un mondo “troppo in vista e troppo nascosto” insieme.

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